Il sentir dire da una persona che fa uso di lievito fatto in casa spesso stupisce!
Eppure il ritorno ai vecchi metodi è ormai una salutare moda!
Fare da sé il lievito naturale spaventa un po': molti "armeggiano" con i semplici ingredienti come fossero oggetti di porcellana, dosano al milligrammo ogni goccia d'acqua e portano avanti il procedimento con l'ansia di chi pensa di non farcela.
Ma a pensarci bene le nostre nonne utilizzavano questi metodi con estrema naturalezza, dosando tutto "a occhio", senza pensare di avere tra le mani una creatura fragile che da un momento all'altro può guastarsi!
Il lievito madre è un essere vivente: può sembrare strano e un po' inquietante detto così, ma è qualcosa di vivo e forte se solo viene curato nel modo giusto ma senza troppe accortezze.
Esso necessita di tanta costanza e pazienza solo nella fase iniziale, poi, una volta pronto, chiede solo di essere "nutrito" ogni 3/5 giorni.
La mia musa ispiratrice, la grande Sara Papa, consiglia una ricetta fatta solo di acqua e farina.
Io ho proceduto utilizzando due piccoli aiuti, l'olio e il miele che, in questi tipi di lavorazioni, vengono chiamati starter.
In pratica la presenza di questi starter (che possono essere, oltre all'olio e al miele, lo yogurt, la salsa di pomodoro o i succhi della frutta fresca) aiuta la fermentazione dell'impasto, donando ad esso gli zuccheri necessari a sviluppare le caratteristiche tipiche del lievito.
Ma procediamo...
Si prendono 200 gr di farina e si mescolano a 100 gr di acqua, un cucchiaino di miele ed uno di zucchero come nella foto:

e si mescola il tutto fino a formare una palla soda e liscia, così:

A questo punto si lascia riposare l'impasto per 48 ore coperto da pellicola in un luogo asciutto e caldo (circa 20/22°
IMPORTANTE: evitare contenitori in plastica perché questa potrebbe disturbare la fermentazione, è ideale il vetro.
Dopo 48 ore il vostro impasto si è leggermente "mosso": non aspettatevi di trovare una lievitazione evidente (molti siti su internet parlano di vera e propria lievitazione!): il più delle volte questa non avviene!
L'impasto al massimo è leggermente aumentato di volume e puzza di acido; io stessa, soggiogata da siti un po' farlocchi, quando ho visto una quasi completa assenza di alveolature, ho buttato tutto: ERRORE MADORNALE!
Non gettate via nulla: il vostro lievito ha bisogno di tempo, amore e tanta cura e crescerà se seguite tutte le indicazioni.
L'odore che emana è simile a quello del mosto d'uva: se così non fosse va bene, non fatevi prendere dall'ansia!
Passate le 48 ore si comincia con i "rinfreschi"
Questi sono necessari affinché il lievito continui a vivere: senza i rinfreschi il vostro lievito cessa di esistere...
Dicevo... superate le 48 ore si prendono 100 gr di impasto e si mescolano a 100 gr di farina e 50 gr di acqua, si riforma la palla (la parte eccedente, aimè, si butta!) e si mette di nuovo a riposare per 24 ore.
Questo procedimento deve essere fatto ogni 24 ore per almeno due settimane, quando noterete che il vostro lievito triplica di volume nel giro di tre ore e si presenta più o meno così:

A questo punto il lievito madre è pronto e può essere conservato in un barattolo di vetro.
Ora, penserete che da questo punto potrete preparare tranquillamente il pane a casa....
Aimè, non è proprio così!
Il vostro lievito naturale è, sì, pronto ma non è abbastanza vigoroso!
Io stessa per portarlo ad avere la giusta forza, ho continuato con i rinfreschi ogni 24/48 ore per due mesi ma ne è valsa la pena!
La soddisfazione che si ha a lavorare un prodotto così sano e naturale non ha eguali!
RINFRESCHI
Il lievito madre non ha nulla a che vedere col lievito di birra!
Esso necessita di cure e costanza altrimenti muore.
Per tenere in vita la pasta madre occorre rinfrescarla. Se si è scelto di conservare in frigo il nostro lievito (sistema consigliato!) ogni 3/5 gg va lavorato così: si prelevano 100 gr di lievito, si mescolano con 100 gr di farina e 50 gr di acqua tiepida fino a formare un panetto che va riposto in barattolo e messo in frigo fino al prossimo rinfresco.
L'avanzo può essere a sua volta rinfrescato e utilizzato non prima di tre ore, oppure ci si possono fare delle pizzette o dei tarallini o, se non si ha tempo (aimè!) gettato via.
COME SI CONSERVA
Si può conservare il lievito madre in tanti modi, dipende da quante volte si usa.
IN FRIGORIFERO: il lievito, una volta rinfrescato, va messo in un barattolo di vetro e, una volta triplicato di volume, va posto in frigo. Il successivo rinfresco andrebbe fatto dopo 5 giorni al massimo ma si possono allungare i tempi a 7 giorni ma si rischia di rendere il proprio lievito poco attivo (quindi più lento nelle lievitazioni) e maggiormente acido.
LEGATO: il panetto viene stretto in un canovaccio di lino e legato come fosse un arrosto.
Può essere conservato a temperatura ambiente o in frigo ma va rinfrescato tutti i giorni.
Il panetto, una volta slegato si presenta secco all'esterno: per utilizzarlo o rinfrescarlo la parte secca va eliminata.
IN ACQUA: il panetto va steso col mattarello, arrotolato su sé stesso e messo in una ciotola piena d'acqua. Per accertarsi della sua forza il panetto dovrebbe venire a galla entro un'ora circa. Il lievoto così conservato va rinfrescato ogni 3 giorni.
IN FREEZER: nei casi in cui ci si debba allontanare e non si abbia la possibilità di rinfrescare il proprio lievito, questo può essere congelato e conservato in freezer fino a 3 mesi.
Si procede così: si rinfresca il lievito, si aspetta che triplichi il volume e si mette in frigo.
Una volta freddo, si fa una palla e si mette in un sacchetto per congelazioni.
Per scongelarlo si fa un procedimento contrario: si trasferisce il panetto congelato in frigo e si riporta allo stato morbido, poi si mette a temperatura ambiente. Quando il panetto avrà raggiunto la giusta temperatura lo si rinfresca.
Ovviamente il lievito in questione non sarà subito pimpante e attivo: necessiterà di rinfreschi giornalieri per almeno 5/7 giorni prima di poter essere utilizzato.


Legatura Conservazione in barattolo

Conservazione in acqua
LE CARATTERISTICHE DI UN BUON LIEVITO MADRE:
- Odore dolce-acido non sgradevole
- Colore bianco perlaceo
- Dopo ogni rinfresco triplica il suo volume in 3/4
COME INTERVENIRE IN CASO DI:
- Odore molto acido, pungente e sgradevole
Fare un
bagnetto al lievito procedendo in questo modo: spezzettare il panetto e immergerlo in acqua a temperatura ambiente con un cucchiaino di zucchero per 20 minuti al massimo.
Strizzarlo e rinfrescarlo come sempre aggiungendo un rosso d'uovo.
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Colore grigiastro
Procedere anche in questo caso con il bagnetto.
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Il lievito non aumenta di volume
Fare dei rinfreschi ogni 12 ore per 3/4 giorni: se la lievitazione non si riattiva è probabile che il vostro lievito si sia danneggiato :-(